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Autore: santuarioadmin

“Un Santuario da ascoltare” centra l’obiettivo

Conclusa la raccolta fondi legata al bando “Santuari e comunità”. La raccolta fondi per realizzare le audioguide sfiora i 30.000 euro. Il rettore: «Generosi contributi, al lavoro per realizzare gli strumenti»

Si è conclusa con il mese di gennaio la campagna di raccolta fondi “Un Santuario da ascoltare”. L’iniziativa era parte delle attività promosse nell’ambito del bando della Fondazione CRTSantuari e Comunità”. La Fondazione CRT si è inoltre fatta carico di raddoppiare le offerte raccolte fino a un massimo di 12.500 euro. Il percorso, partito con la formazione e l’affiancamento dei volontari da parte di una consulente in fundraising della CRT, prevedeva l’individuazione di un obiettivo per la campagna e la pianificazione della stessa. A Vicoforte l’Amministrazione del Santuario ha scelto di destinare le donazioni alla realizzazione di un sistema di audio guide, pensato per essere un supporto alle visite, ma anche per rendere più fruibile il Santuario alle persone non vedenti. Grazie ad una narrazione evocativa e messa a punto con la consulenza di esperti, sarà possibile restituire, con una descrizione accurata, un’immagine della bellezza della Basilica. Un ulteriore tassello sul percorso verso una maggiore inclusività che il polo spirituale vicese ha intrapreso da qualche tempo (tra le iniziative in questo senso si ricorda anche l’installazione di un modellino della Basilica nell’atrio a cura del Leo Club monregalese).

“Un Santuario da ascoltare” è stato il nome scelto per questa campagna di raccolta fondi, a cui hanno partecipato attivamente anche i volontari dell’associazione “Nativitas” aps (sono state destinate alla raccolta fondi le offerte ricevute nel corso delle visite guidate dell’anno appena trascorso). L’operazione si è conclusa con un grande successo, superando di molto l’obiettivo prefissato: sono stati raccolti ben 27.862 euro. Sono decine i fedeli che hanno scelto di dare una mano, con una massiccia partecipazione anche da parte delle aziende, vicesi e non (tra queste una donazione particolarmente importante è arrivata da Riva Acciaio). Un’ondata di generosità che raccoglie il plauso e la gratitudine del rettore del Santuario, don Francesco Tarò.

«Grazie a questa campagna di raccolta fondi e alla generosità di più di cento donatori, tra persone fisiche, gruppi, aziende e associazioni, potremo dotarci di uno strumento che consentirà a tutti di approfondire la visita del Santuario, riscoprendo la storia della Basilica e il movimento di devozione plurisecolare che lega il territorio alla Regina del Monte Regale. Oltretutto grazie alle potenzialità di questo strumento sarà possibile regalare una nuova dimensione della visita al Santuario anche a chi non può vederlo, con una descrizione audio pensata su misura. Un’acquisizione preziosa: desidero ringraziare di cuore tutti e tutte coloro che hanno creduto nell’iniziativa e hanno scelto di donare una nuova opportunità di visita anche a chi non può fruire direttamente della storia e della bellezza del Santuario e che ora, grazie alla generosità di tante e tanti potrà conoscerlo e apprezzarlo».

Le aziende e le associazioni che hanno donato: Drai Snc, I portici Snc, Farmacia del Santuario Snc, Amici della Cittadella, Canossa Events Srl, Gazzera Luca Macelleria, Eze di Fabio Garelli, Ecat Campane, Banca Alpi Marittime, Alpi Clima di Camaglio, Idroterm Srl, Lions Club Mondovì, Gastaldi Sas, Riva Acciaio spa.

 

In Basilica la mostra sui sacerdoti martiri di Boves

Da giovedì 2 febbraio fino al 12 febbraio farà tappa al Santuario di Vicoforte la mostra itinerante dedicata a don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo. I due sacerdoti sono stati ufficialmente proclamati beati nel corso dell’autunno, a coronamento di un percorso di storia, fede e memoria. La mostra ha debuttato nella chiesa di San Magno a Boves ed ha fatto tappa anche presso la Cattedrale di Mondovì in autunno. È stata inoltre in diverse chiese della provincia, oltre che al Meeting di Rimini, a Roma e nel Duomo di Asti. Organizzata dall’associazione “Don Bernardi e don Ghibaudo”, “Martiri per una nuova città” (questo il titolo dell’esposizione) consiste in una serie di pannelli mobili che raccontano la storia dei due servi di Dio, sacerdoti martiri, trucidati nel corso della strage nazista di Boves del 1943. Si tratta di 25 pannelli articolati in due sezioni: la prima contiene i dati biografici e le informazioni riguardanti il ministero e il martirio di don Bernardi e don Ghibaudo, la seconda documenta il percorso di pace intrapreso da allora dalla comunità bovesana. Ricostruisce la memoria dei tragici giorni del 1943, la storia dei due sacerdoti don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo e dell’imprenditore Antonio Vassallo, tre delle 24 vittime di quel giorno, il loro martirio e il cammino di pace che Boves ha intrapreso in 80 anni dall’eccidio, in particolare con la Comunità di Schondorf in Baviera dove è sepolto il comandante Joachim Peiper che ordinò la rappresaglia. Don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo sono stati proclamati beati domenica 16 ottobre 2022. La mostra sarà visitabile negli orari di apertura della Basilica.

don Giuseppe Bernardi.

Nasce a Caraglio il 25 novembre 1897, viene ordinato sacerdote il 29 giugno 1923. Diventa prima vicario parrocchiale, poi rettore dell’orfanotrofio di Cuneo, amministratore parrocchiale e quindi parroco a Boves, dove si distingue per l’impegno pastorale, il profondo senso di paternità e la grande sensibilità verso i poveri e i malati. Interpellato dai nazisti per svolgere il ruolo di mediatore in vista della liberazione di due tedeschi catturati, don Bernardi porta a termine l’incarico, ma viene trattenuto insieme all’imprenditore Antonio Vassallo. Il 19 settembre 1943, dopo essere stato fatto salire su un’autoblindata dei nazisti con il Vassallo, viene ucciso e dato alle fiamme.

don Mario Ghibaudo

Nasce a Borgo San Dalmazzo il 18 gennaio 1920, viene ordinato sacerdote il 19 giugno 1943 e destinato quale vicario parrocchiale alla comunità di Boves. Durante la repressione del 19 settembre 1943 è colpito a morte da una raffica di mitra, dopo essere andato in soccorso a una persona, per impartirgli l’assoluzione in articulo mortis.