Sull’ultima balza della collina, si trova l’ex monastero cistercense.
Il grande edificio, funzionale alla clausura e alla vita monastica, è collegato al Santuario tramite la torre campanaria nord-est, con un corridoio aereo (1).
Quest’abbazia ospitò i monaci benedettini della congregazione riformata dei Cistercensi Foglianti, che furono introdotti dal duca Carlo Emanuele I nel 1596: seguirono le fasi costruttive del Santuario e si occuparono della sua officiatura fino ai primi anni dell’Ottocento.
La manica esposta a sud (2) è la più antica: fu completata nel 1613.
Al suo interno ci sono molte sale di pregevole valore artistico: il coro, il refettorio (3) con un affresco di Mattia Bortoloni che rappresenta la “Cena di Emmaus”, le stanze e la cappella dell’abate, lo scalone; significativo anche l’ampio corridoio dipinto a trompe l’oeil dove si affacciano le austere celle dei monaci. Suggestivo il grande chiostro (4) e altrettanto piacevole il giardino (5).
A fine Ottocento il monastero divenne sede delle Scuole Apostoliche, quindi Seminario Minore, fino alla metà del secolo scorso.
Da una trentina d’anni è stato trasformato in Casa Diocesana di Spiritualità e in struttura ricettiva, “Casa Regina Montis Regalis”, attrezzata per offrire ristorazione e ospitalità alberghiera ai pellegrini.