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Misteri del dolore

La cappella della salita al Calvario

La cappella della salita al Calvario

La cappella intitolata alla salita al Calvario rappresenta il quarto mistero doloroso, ed è proprietà della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo.

Si trova all’inizio della salita verso Fiammenga, un poco scostata dalla strada, ed è la più grande fra quelle costruite.

È opera di don Bartolomeo Unia, arciprete di Garessio Borgo, e presenta una chiara impronta neoclassica: ha pianta ellittica, come il Santuario di Vicoforte, e pronao corinzio con colonne binate e timpano triangolare. In facciata risalta un grande portale, accuratamente decorato in stucco, ed una raffinata cancellata in ferro battuto.
I suoi muri perimetrali vennero innalzati nel 1888; cooperarono alle opere edili il capomastro Luca Veglia e il geometra Vincenzo Madon, entrambi di Vico.

Per l’edificazione della cupola, con imponente lanterna, intervenne il geometra Giovanni Battista Schellino nel 1894; la copertura della stessa fu realizzata in rame.

La cappella fu voluta dall’allora parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo, don Francesco Chionetti, e dalla comunità locale.
Essa ha accolto al suo interno un pilone risalente al XVIII secolo, verso il quale la popolazione di Fiammenga aveva particolare devozione. Il pilone fu innalzato sopra l’altare costruito in candidi marmi, a ridosso della parete di fondo, e fu dipinto da Francesco Toscano, con l’immagine di Cristo che porta la croce ed il motto “supra dorsum meum fabricaverunt peccatores”.

L’ambiente interno, caratterizzato da un’elevata volta luminosa e solenne, sarebbe stato adatto per un apparato decorativo di rilievo; di fatto solo alcune lesene in finto marmo scandiscono le spoglie pareti imbiancate. Il recente restauro ha dignitosamente valorizzato gli elementi in stucco della facciata e ha restituito le sgargianti cromie alle pareti e alle colonne del pronao.