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Territorio

Comune di Vicoforte

Il Comune di Vicoforte si trova in provincia di Cuneo, in una rigogliosa area collinare in prossimità delle Alpi Liguri, a 598 metri sul livello del mare; conta circa 3200 abitanti.

L’abitato originario del paese è disposto a semicerchio sui declivi che circondano il piccolo fondovalle pianeggiante, sede dello straordinario complesso monumentale noto per la cupola ellittica più grande del mondo.

Al capoluogo si riferiscono quattro frazioni: Fiammenga, Santuario, Moline, San Grato.

Il centro storico, che coincide con l’attuale Borgo dove si trovano il Municipio e la chiesa di San Donato, sorse con il nome di “Vico”. Fu un importante presidio romano, come testimoniano alcune epigrafi attualmente conservate nel Museo Civico di Cuneo.

In epoca alto medioevale Vico comprendeva un castello fortificato e un nucleo abitato racchiuso in una cerchia di mura; fu annesso al “comitato di Bredolo” e fu assoggettato al vescovo di Asti.

Attorno al 1180 molti dei suoi uomini, insieme a quelli di Vasco e di Carassone, vollero emanciparsi dal potere vescovile e fondarono, su un colle vicino, il libero comune del “Monte di Vico”, l’odierna Mondovì. Alla neonata città i Vicesi trasferirono le loro leggi, le “Consuetudini di Vico”, e il culto del loro santo protettore, San Donato.

L’antico paese rimase legato al nuovo centro urbano, seguì le stesse sorti politiche e ne costituì un importante baluardo difensivo. Sottoposto all’egemonia sabauda nel 1396 fu più volte assediato dalle scorrerie francesi e fu parzialmente distrutto per le aspre ribellioni degli anni 1682/1699, note come le “guerre del sale”.

Il 17 luglio 1698 Vico fu costituito in comune autonomo e fu nominato il primo sindaco.

A ricordo della valorosa fortezza militare, nel 1862, una delibera consigliare aggiungerà all’antica denominazione “Vico” l’aggettivo “forte”.

A Vicoforte la devozione per la Madonna del pilone è molto sentita. Da oltre quattro secoli l’edificio di culto, fondato dagli stessi abitanti nel lontano 1594 sotto l’impulso del conterraneo Cesare Trombetta (1571-1623), è meta culturale notissima e principale centro spirituale della diocesi di Mondovì.

In occasione della “festa” della Natività di Maria, l’8 settembre, il Comune di Vicoforte partecipa con il gonfalone alla tradizionale processione votiva e alla solenne celebrazione religiosa, assieme alla città di Mondovì. Inoltre organizza la tradizionale “fiera del Santuario”, che trae origine sin dal 1603: un evento molto atteso, di grande impatto popolare, che ha caratteristiche d’unicità.

Il Comune di Vicoforte organizza anche un’altra importante manifestazione all’ombra della cupola: è “Florete Flores”, la mostra-mercato dedicata all’arte dei fiori e piante che invade la piazza e la palazzata del Santuario nel primo weekend di giugno.

La fiera del Santuario

Ogni anno la “fiera del Santuario”, o “fera d’la Madona”, attrae decine di migliaia di visitatori, tanto da essere riconosciuta come uno degli eventi fieristici più estesi e popolari del nord Italia. Si sviluppa nelle giornate dell’8 e 9 settembre e generalmente termina il 10 con la piccola fiera, detta “ferota”.

Sorta anticamente come mercato agricolo, al fine di generare introiti ed elemosine per il costruendo Santuario, la fiera ora copre un’area di oltre 200.000 metri quadrati con 800 venditori ambulanti di ogni categoria merceologica.

La compravendita di bestiame da allevamento, con una grande esposizione di bovini, equini e animali da cortile, è certamente l’ambito più caratteristico e legato all’antica tradizione.

Nella vasta area espositiva anche i più moderni comparti dedicati ai mezzi agricoli, all’autotrasporto, alle macchine utensili e alle autovetture. Inoltre una grande quantità di punti ristoro e un luna park con una cinquantina di attrazioni.

La spontaneità è il tratto distintivo di questa secolare usanza. L’evento, ancor oggi, mantiene vivo un forte sentimento popolare ed è un’enorme festa senza tempo.